Bologna, la via burocratica alla gioventù
31 luglio 2006 Lascia un commento
Intervista di Stefano Andrini,
da “Avvenire” (supplemento Bologna Sette), domenica 30 luglio, 2006
D. Professor Risé cosa si aspettano i giovani da una amministrazione locale e più in generale dalla politica?
R. Poco, perché sono abituati a una politica che non si occupa di loro se non per organizzarli in gruppi più o meno legati ai partiti. Tuttavia, avrebbero invece bisogno che l’amministrazione pubblica, soprattutto a livello locale, li osservi, e si metta in ascolto dei loro bisogni, per poterli aiutare a sviluppare la forza di crescita per la persona e la società, che il mondo giovanile rappresenta.
D. Di fronte ai bisogni complessi dell’universo giovanile la risposta dei Comuni e delle Regioni è spesso semplicistica: un assessorato ad hoc. Ma ai giovani serve davvero?
R. Ogni assessorato dovrebbe tenere d’occhio i bisogni, ma anche le potenzialità dei giovani, per il settore di sua competenza. Certo, l’educazione e lo sport sono quelli a vocazione giovanile più alta. Ma anche la cultura, il territorio, naturalmente la famiglia, la casa, devono rimanere in contatto e rispondere all’universo giovanile. L’idea dell’assessorato ai giovani spezza e corporativizza un mondo giovanile del quale invece ogni aspetto dell’amministrazione deve occuparsi. Leggi il resto dell’articolo