Andare a scuola dal lavoro
26 gennaio 2010 5 commenti
Claudio Risé, da “Il Mattino di Napoli” del lunedì, 25 gennaio 2010, www.ilmattino.it
Il lavoro potrebbe essere “promosso” anche in Italia, repubblica che – dice la Costituzione – sul lavoro è fondata. Gli sarà (forse) riconosciuta quella funzione formativa della personalità che altri paesi europei (come Germania, Svizzera, Austria), al lavoro attribuiscono da tempo, considerandolo un’integrazione dello studio, non qualcosa di diverso, od opposto. Si discuterà, infatti, in Parlamento, in questi giorni, se aprire all’apprendistato l’ultimo anno di scuola dell’obbligo.
Abbiamo qui già descritto il disagio dei ragazzi, a volte respinti da una scuola percepita come astratta senza però poter accedere con dignità ad esperienze formative nel lavoro, finora loro vietate. È così cresciuto un esercito fantasma di 130 mila ragazzi fra i 14 e 16 anni, che non studiano e non lavorano. Giovani esposti dunque ad ogni rischio: dalla depressione, alla droga, alla microcriminalità, allo sfruttamento puro e semplice; come le cronache mostrano. Leggi il resto dell’articolo