Carissimo Toro ti amo. Quindi ti uccido
30 luglio 2010 10 commenti
(Di Claudio Risé, da “Il Giornale”, 30 luglio 2010, www.ilgiornale.it)
No, caro fratello oscuro, toro amatissimo, noi che ti vogliamo bene davvero non permetteremo che ti trasformino in una razza in via d‘estinzione, produttrice di carne esotica, da allevare e uccidere silenziosamente, senza offrirti neppure un momento di gloria e di divertimento. Senza darti la chance di calpestarci per qualche stradina mediterranea, o di incornarci, se non saremo noi i più svelti a ficcarti una banderilla nel fianco.
Forse è vero, come ha detto la scrittrice di gialli Alicia Gimenez, che noi siamo “gente che socialmente non ha molto da fare. Gente di destra, all’antica. Oggi la sinistra è anticorrida”. Sarà anche come dice questa signora dabbene, ma noi ti amiamo. Proprio perché, al contrario della signora e gli altri animalisti, non pensiamo affatto di essere animali.
Siamo uomini, fatti a immagine e somiglianza di Dio, con un Io pensante, e cosciente (anche se loro scrivono che la coscienza noi non l’abbiamo, siamo al di sotto, dalla parte “delle cose più degradanti”, come ha detto José Rull, partito nazionalista catalano).
Ed è proprio perché uomini, diversi da te, dalla tua oscurità misteriosa, che ti amiamo; come si ama il diverso, che rappresenta parti tue ma è altro da te, lontano. Anche quando con un guizzo improvviso raggiunge il matador e lo incorna. Leggi il resto dell’articolo