La riscoperta dei cinque sensi
12 giugno 2011 Lascia un commento
(Tratto da "Il Foglio", 08 giugno 2011, www.ilfoglio.it)
“Corpo” è parola chiave del nostro tempo. Ma a mano a mano che il corpo si è fatto “discorso”, per dirla alla Foucault, e cioè discorso “mediatico, scientifico, politico, artistico, addirittura giuridico (i celebrati ‘diritti del corpo’) – più l’esperienza che l’individuo ne faceva si alleggeriva, svaporava, diventava più intellettuale che fisica”, e si trasferiva in uno spazio virtuale e disincarnato.
Basti pensare alla spesa online (non più odori e consistenza saggiata con il tatto, solo un clic), che già arriva dopo il supermarket, luogo dove già tutto è impacchettato e presentato per soddisfare la vista, escludendo gli altri sensi. Gli incontri reali o anche solo telefonici (dove almeno il suono della voce si salva) sono stati sostituiti da quelli in rete, sui social network o su twitter.
In questo pamphlet, Risé parla della sua esperienza di terapeuta, dalla quale emerge un cambiamento di “qualità” dei sogni dei pazienti: la famiglia appare “un contenuto ormai sbiadito”, non ci sono più “le figure di riferimento cui le terapie del profondo riconducevano i conflitti psicologici: la madre, il padre e il legame di affetto, desiderio e odio dei figli verso di loro”.
Che cosa è successo? Un narcisismo dilagante, fissato sulla propria immagine, sterilizza i sensi anche quando li sovrasollecita (come l’udito o la vista), mentre scompare la realtà materiale e rimane solo l’immagine del soggetto.
“Il mondo virtuale usurpa gradualmente quello reale, fino a distruggerlo”. Così, la pornografia online rende insensibili all’erotismo dei corpi in carne e ossa, perché consegnarsi all’eccesso virtuale fa sbiadire la concretezza.
Questo libro propone, a partire dall’analisi della realtà, un percorso di riconquista dei sensi.
Guarda, tocca, vivi. Riscoprire i sensi per essere felici, Sperling & Kupfer, 2011