Stare in famiglia non aiuta a crescere
25 settembre 2012 5 commenti
Claudio Risé, da “Il Mattino di Napoli” del lunedì, 24 settembre 2012, www.ilmattino.it
Un italiano su tre resta nella casa materna. Tra loro c’è anche un quarto della popolazione tra i 30 e i 40 anni, e quasi il 12% delle persone tra i 45 e i 65 anni. I dati sono stati commentati per lo più dal punto di vista economico, sottolineando la positiva funzione di ammortizzatore sociale della famiglia in tempo di crisi. Come stanno però dal punto di vista psichico questi 30-40 a casa con la mamma? E ancora: che effetto ha questo fenomeno sulla salute e la vitalità del Paese?
Sono domande che occorre porsi, cercando risposte nei dati disponibili da altri settori. Infatti, “ammortizzare” fatiche e difficoltà individuali e di gruppo non è necessariamente il miglior criterio per aiutare lo sviluppo psicologico, affettivo e cognitivo delle persone: ogni educatore responsabile lo sa.
La mancanza di lavoro in loco, nelle poche centinaia di metri che la maggior parte delle persone esaminate sembra disposta a percorrere, non toglie il fatto che in altre città e regioni risultino disponibili e offerti migliaia di posti per i quali nessuno si presenta, sia perché non previsti nel modello culturale familiare (e quindi non ci si è preparati a svolgerli), sia perché “lontani”. Leggi il resto dell’articolo