L’immagine del “pater” sorgente di libertà
29 maggio 2013 Lascia un commento
Recensione del libro di Claudio Risé “Il padre libertà dono” (Edizioni Ares, 2013), a cura de “Il Foglio”, 29 maggio 2013, www.ilfoglio.it
“Chi è il padre? E’ questa la domanda forse più ansiosamente ripetuta nella letteratura psicologica contemporanea. Ciò fornisce intanto due informazioni. La prima: se continuiamo a chiedercelo è perché molti non sanno più chi sia. La seconda: chiarirci le idee è dunque necessario, anche se non facile”. Psicoanalista di formazione junghiana, Claudio Risé alla domanda dà una risposta che può sembrare ovvia: “Serve un padre, per differenziarsi dalla madre, per accettare le ferite e riconoscerne il senso, ed esprimere il proprio Sé. Entrando così personalmente nel tempo e nella storia”.
In occidente, negli ultimi quarant’anni, l’ovvio ha cessato spesso di essere tale, e la presenza del padre è stata oscurata o cancellata del tutto. Anche l’idea della coppia gay maschile che adotta o si fa fare un figlio con l’utero in affitto comporta la cancellazione del padre, perché la differenza sessuale – come orizzonte e riferimento, all’interno della coppia genitoriale – è azzerata.
Parlamenti e media ancora in gran parte composti e gestiti da uomini hanno indotto questa deriva. “La visione antagonistica del rapporto padre-figlio espressa dal freudismo ha contribuito a far sì che il vasto movimento che ha contestato in occidente negli anni Settanta il potere politico e sociale dell’epoca venisse interpretato come una rivolta contro il padre”. Secondo Risé, “la “rivolta contro il padre” da acuta che era si è poi cronicizzata in un processo di sistematica negazione di contenuti “specifici” della paternità, ridotta a posizione di supporto alla madre, o con essa più o meno intercambiabile. Questo processo, funzionale all’organizzazione del lavoro e al potere delle burocrazie statali nazionali e internazionali (sollevate da un imbarazzante interlocutore), ha poi ugualmente travolto anche ogni contenuto (anche affettivo e riproduttivo) della stessa madre”. Leggi il resto dell’articolo