Cristiani omosessuali, una proposta etica
29 aprile 2015 10 commenti
Presentiamo questo documento: Cristiani omosessuali, la nostra proposta etica di Daniele e Piotr, che ce l’hanno inviato. Il testo, ripreso da pochi giorni anche in altri siti internet, esprime in modo serio il disagio presente in molti giovani omosessuali cristiani, in dissenso con le posizioni LGBT, e in ricerca di una posizione etica sociale informata della questione, in grado di rappresentare adeguatamente la loro identità e ricerca.
Diario di bordo, che il 7. 3. 2015 ha già pubblicato su questo tema l’intervista concessa dal giovane filosofo francese Philippe Arino alla rivista degli studenti di Sciences Po a Parigi (prima pubblicata e poi censurata dal giornale), pubblica volentieri questa “proposta”. Continua così anche la riflessione sulla questione già presentata anche da Claudio Risé ne Il maschio Selvatico 2 (San Paolo Edizioni), riferendo sulle diverse posizioni presenti anche in ambito internazionale. Il tema ci pare molto sentito, e deve trovare un suo spazio di riconoscimento e condivisione nel dibattito culturale, al di fuori delle diverse strumentalizzazioni.
Buona lettura, la Redazione.
Cristiani omosessuali, la nostra proposta etica
Daniele e Piotr
Siamo due ragazzi che si sono conosciuti tramite un social network per mezzo di alcune amicizie in comune; non ci siamo cercati ma è stata quella che qualcuno definirebbe “casualità” a farlo per noi. Mentiremmo se non dicessimo che siamo convinti che è stato Cristo a metterci l’uno sul cammino dell’altro. Iniziando a scambiare qualche parola, abbiamo scoperto di essere accomunati dalla fede cattolica, innanzitutto, e in secondo luogo dal provare sentimenti di affetto e di attrazione nei confronti di persone del nostro stesso sesso. Detta con semplici parole, cristiani omosessuali. Nei nostri cammini, differenti per esperienza, ma con le difficoltà che incontrano tutti gli uomini, e in particolare i cristiani nel vivere quotidianamente il Vangelo, abbiamo imparato che questi due aspetti – che molti si ostinano a ritenere inconciliabili – alla luce della grazia di Dio possono diventare l’uno il completamento dell’altro se integrati fecondamente nella nostra persona. Sopprimerne uno, oltre ad essere un grave atto di irriconoscenza nei confronti di Colui che ci ha fatto dono di questo duplice mistero (le cui cause non sono state ancora chiarite né dalle scienze né dalla teologia), ci allontanerebbe definitivamente da quella “perfetta letizia”, per dirla con le parole di San Francesco, cui la nostra anima tende. Con questo non intendiamo ritenerci gli unici o i primi cristiani omosessuali a questo mondo, tutt’altro: nella bimillenaria storia della Chiesa ci sono state moltissime persone che, come noi, hanno vissuto con questa “spina nella carne”; gli storici ci dicono che alcune di loro, a seguito di una vita esemplare, sono state innalzate agli onori degli altari e oggi possiamo venerarle come santi e beati. Leggi il resto dell’articolo