L’Anima potente sta ai margini. (Quella debole si mostra).
14 marzo 2013 1 commento
Psiche Lui: viaggio nell’Anima, di Claudio Risé e gli amici del blog
Ciao Claudio, volevo parlare con te/voi dell’”anima che abita ai margini”. Nel film di Bergman Sussurri e Grida (ad esempio), la serva Anna, colpita dal lutto e dalla morte, non viene distrutta da questo, ma diventa la guaritrice che scioglie l’angoscia. Chi è portatore di questa funzione salvifica non ottiene però un riconoscimento sociale, ma viene confermato come marginale: Anna la licenziano subito dopo. Significa che il “servizio dell’anima” è per forza una condizione di marginalità…(“Ecce Ancilla Domini”…) ? Certe sfumature preziose nelle relazioni con le persone in difficoltà con cui lavoro non hanno senso e visibilità sul piano sociale, dove invece sono privilegiate modalità più esteriori…Come se questa marginalità, mistero, silenzio, fosse malattia ed anche possibilità di guarigione, di sé e degli altri. Ma solo se tenuta a distanza dalla folla, riconoscimento, pubblicità. Che ne pensi? Ciao Rebecca
Ciao Rebecca, l’Anima che trasforma abita sempre ai margini, è dentro e non fuori. Non solo nelle persone, anche nelle cose (cavi, bottoni, strumenti) l’”anima” è quella che è dentro. Non si vede.
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