Psicologia delle tribù. Danni e vantaggi

Claudio Risé, da “Il Mattino di Napoli” del lunedì, 21 gennaio 2013, www.ilmattino.it

“L’Italia è un insieme di tribù”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Monti. A dirlo è una persona che da più di un anno governa il Paese, ed ha ottimi elementi per parlarne. Che significa, però, in concreto, che l’Italia è un “insieme di tribù”? E siamo sicuri che sia davvero un guaio?
Dieci anni fa fece scalpore il testo “Il tempo delle tribù”, dove il sociologo francese Michel Maffesoli sosteneva che proprio da loro nasceva la vitalità psicologica dei tempi postmoderni.
Le tribù, i clan, le corporazioni, gli interessi locali e particolari esprimono storie e psicologie differenti, tra le quali mediare. Però portano anche alla luce punti di vista, interessi, risorse che non verrebbero notati se non rappresentati nella scena politica.
L’Italia, contro 150 anni di Stato unitario, ha una storia più antica nella quale è stata presente nel mondo proprio con le sue vitalissime tribù: le città marinare, quelle mercantili, le corporazioni artigianali, le sue associazioni bancarie, e molte altre. Serve una sintesi tra questa storia italiana “tribale”, e lo Stato moderno presente sulla scena globale. Leggi il resto dell’articolo